Ci si interroga spesso,o almeno viene spontaneo farlo,sulla sottile differenza tra citare e copiare in toto,tra omaggio e plagio,tra “riferimento a” e furto bello e buono.
Trovandomi di fronte a questo Necromentia,film del 2009 firmato Pearry Reginald Teo e presentato al Festival di Cannes nell’anno in questione,fin dai primi fotogrammi ho visto davanti a me,gigante e intermittente come l’insegna di un motel americano,la parola “copiato”.
Visivamente parlando,nel calderone c’è un po’ di tutto:un pizzico di Ringu,un bel po’ di Saw (in alcune inquadrature e anche nella misteriosa figura di Mr Skinny,che resta comunque una delle cose migliori del film),una massiccia dose di Floria Sigismondi (nella seppur bella fotografia,nei colori:i primi minuti del film sembrano presi di peso dai suoi videoclip girati per Manson e Bowie),qualche spruzzatina di Jean-Pierre Jeunet e,last but not least,Clive Barker (il mostro pseudo-cenobita il quale,ahinoi,non ha un quarto del carisma dei personaggi Barkeriani).Senza contare una spolverata di Silent Hill,che pare non guasti mai.
“Saw incontra Hellraiser,ma è meglio di entrambi”:così recita,sulla locandina,l’estratto da una recensione dell’ LA Weekly.No comment.Il silenzio è d’oro,in certe situazioni.
Lo spunto da cui parte la sceneggiatura è nonostante tutto interessante:tre personaggi,Morbius (Layton Matthews),Hagen (Santiago Craig) e Travis (Chad Grimes),uniti dal desiderio di riportare in vita qualcuno che han perso.Mr Skinny,il guardiano degli inferi,è il fil rouge che li unisce,nella loro volontaria discesa all’inferno (altro tema che avrebbe potuto essere sviluppato in maniera più efficace).
Inferi resi in modo interessante e non banale,un tunnel sotterraneo,il personaggio di Mr. Skinny con maschera antigas ha un suo fascino sinistro e con lui il sordomuto Morbius,biondo reminder di un giovane David Bowie,mosso da un cieco desiderio di vendetta.In veste di Demone,è fascinoso e mostra l’eredità delle tradizioni orientali,nella sua crudele leggerezza (il regista è nato a Singapore).
Buona e visionaria la scena del grottesco personaggio-suino che si materializza dallo schermo televisivo:anch’essa rimanda a troppe cose,ma nel complesso funziona. Fortunatamente,non manca qualche sanguigna scena gore/splatter,niente di memorabile,ma meglio che nulla.
Il plot narrativo è volutamente frammentato e vorrebbe chiudere il cerchio nel finale,vorrebbe ma non riesce,poiché il film sembra essere stato troncato quasi per errore.
L’idea dell’incidersi sul corpo i simboli di una tavola Oujia per finire all’inferno di propria volontà è,se presa isolatamente,anche originale,ma viene inserita nel contesto in maniera banale;nella visione complessiva,risulta come il solito minestrone esoterico/satanico che abbiamo visto troppe volte.
Il montaggio videoclipparo di Damian Drago,la fotografia sì bella ma troppo patinata e perfettina,l’aria terribilmente modaiola e fighetta che impregna il film,tolgono il 90% del potenziale a una storia che,se presentata in modo meno ambizioso e più onesto,avrebbe anche potuto funzionare. Alla resa dei conti,il film lascia poco o nulla,a parte alcuni spunti interessanti e ovviamente non ben sviluppati.Il tutto scivola via come l’ennesimo prodotto trendy che avrebbe avuto esiti ben superiori,se si fosse prestata meno attenzione all’estetica,alla sovrabbondanza di “citazioni” e ci si fosse concentrati di più sullo sviluppo dei contenuti. Vecchia lezione che molti registi non impareranno mai,purtroppo.
Chiara Pani (Araknex Nexus)
araknex@email.it
USA – 2009
Regia:Pearry Reginald Teo
Insomma non mi sono perso nulla stavolta:-)
RispondiEliminaA me questi film tutti basati sulla tortura mi sembrano in fin dei conti un po' infantili. Anch'io, a 15 anni o già di lì, con gli amici affittivo i film splatter per vedere solo le scene sanguinolente. Penso sia la stessa cosa ora, ma resa più estrema.
A dire il vero,ho letto recensioni entusiastiche di questo film,quindi credo che il fatto che possa piacere o meno sia assai personale.Molti hanno gridato al capolavoro visionario,a me non è piaciuto.Troppo fighetto e pretenzioso.E troppo copiato ;) Poi,de gustibus ^^
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