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lunedì 14 maggio 2012

La mia recensione di "Dark Shadows" (2012) di Tim Burton su Nocturno.it


pubblicata su Nocturno.it:

http://www.nocturno.it/recensioni/dark-shadows







Dark Shadows (2012)


“Si dice che il sangue sia più denso dell’acqua: è quello che ci lega, che ci definisce, che ci unisce”

Con questa frase, pronunciata dalla voce narrante di Barnabas Collins, si apre e si conclude Dark Shadows,  l’ ultima attesa opera di Tim Burton. Un progetto che stava molto a cuore al regista di Burbank, cresciuto con l’ omonima soap-opera gotica prodotta da Dan Curtis. La differenza principale rispetto al prodotto tv sta nel registro comedy, volutamente parodistico: in questo film Barnabas (l’ immancabile Johnny Depp) si risveglia nel 1972, con un salto temporale di 200 anni, dando il via a una serie di gag più o meno riuscite.

Qui si manifesta il punto debole della pellicola: Burton ha dimostrato di saper lavorare con l’ ironia, con un gioiellino come Beetlejuice, tagliente e senza concessioni; in Dark Shadows il registro è spesso incerto, alcune sequenze sono realmente divertenti, altre risultano scontate. La performance di Depp è quasi ingessata in un ruolo gigionesco non del tutto congeniale.

Dal punto di vista visivo, il film è burtonianamente magnifico: dalla fotografia alle scenografie mozzafiato, fino all’ atmosfera cupo-fiabesca che si mescola ad un’ estetica pop-sixties. Lo score di Danny Elfman accompagna a dovere l’ apparato, seppur in modo più convenzionale rispetto ad altri lavori.

La pellicola è evidente omaggio alla filmografia vampirica, a partire dal Nosferatu di Murnau, ma non solo: nel volto di Barnabas sono chiari gli echi dal Cesare del Gabinetto Del Dr Caligari, dunque si spazia dalle memorie espressioniste fino agli Hammer movies anni ’70.

Il cast è quello delle grandi occasioni: Michelle Pfeiffer, Elena Bonham-Carter, e i camei di Christopher Lee e Alice Cooper, non del tutto riusciti: Cooper interpreta se stesso senza fantasia, in una trascurabile parentesi rock’n’roll.

La vera forza del film è Eva Green, la strega Angelique Bouchard: innamorata perdutamente di Barnabas due secoli prima, al suo rifiuto si vendica come solo una strega può fare: con una maledizione. Angelique rappresenta l’ ossessione, la brama di possesso che si fonde e confonde con l’ Amore. La strega si frantuma, come una bambola di porcellana, e così il suo cuore di vetro, che porge a Barnabas in una delle sequenze più belle del film. In lei sta la chiave di lettura più affascinante di una pellicola non del tutto riuscita.

Un’ opera che ha il difetto di lasciare tutto troppo in superficie, restando sempre fedele ai propri topoi registici ma che manca, al tempo stesso, di quel “tocco” che sarebbe stato fondamentale per poterla considerare pienamente riuscita.


Chiara Pani
(araknex@email.it) 

Dark Shadows
Usa -2012
Regia: Tim Burton





giovedì 19 maggio 2011

Tim Burton’s Sweeney Todd (marzo 2008)


Molto da dire sull'ultima,bizzarra per certi versi ma per altri comunque ascrivibile al suo stile (ormai marchio di fabbrica) del "genio gotico" di Tim Burton

Bizzarra,poichè è un musical,genere non frequentatissimo dal regista (per quanto la musca abbia sempre enorme peso nelle sue opere) e che sulle prime lascia,a dire il vero,un po' perplessi.....ma la supposta "leggerezza" del genere è immediatamente contrappesata da un Burton più cupo (e non nel senso "gothic fiabesco" del termine) e cruento che mai

come sempre assolutamente magnifiche la fotografia e le ambientazioni,una londra che più londinese non si potrebbe,dai cui vicoli ci si aspetta di vedere sbucare Jack The Ripper (e Sweeney stesso ne è rimando) da un momento all'altro

Splendide le musiche,il cantato usato in maniera assolutamente perfetta e originale,fatto di controcanti,di dialoghi in cui parola cantata e recitata si alternano....qualche debolezza nelle parti più "melense" ma che si dimentica comunque in fretta

Superbo Johnny Depp,in un personaggio che non può non ricordare il memorabile Edward Mani di Forbice ma nella sua degenerazione massima,alla fine del viaggio che dall'innocenza e naivetè del primo porta alla follia e alla consunzione (anche fisica) del secondo

Due film a mio avviso "gemelli e opposti",l'uno che chiude il cerchio aperto dal primo,in cui le lame erano indesiderate e ingombranti parti delle mani e ora ne sono appendici lungamente agognate,completamento del corpo del protagonista ("my right arm is complete....again!!!"),bellissime,splendenti,crudeli....

Un film dove il ritmo di ogni cosa è perfetto (memorabile la scena delle ripetute rasature fatali),dove il sangue scorre dove forse come non mai in Burton,dove il Male ha un volto bianco e gli occhi cerchiati ma in realtà è solo Dolore indomabile che porta alla più pura delle follie

Forse il film più "adulto" di Burton,per una volta sganciato dall'immaginario "infantil-fiabesco" a cui ci aveva abituati

Ancora una volta,un film che non si dimentica facilmente e che ci lascia con un po' di amarezza e i brividi addosso




Titolo Originale:Sweeney Todd - The Demon Barber Of Fleet Street

Titolo Italiano:Sweeney Todd - Il Diabolico Barbiere Di Fleet Street

USA/UK - 2007

Regia:Tim Burton