Solo Dio Perdona, per Orizzonti di Gloria:
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Blog di critica cinematografica, partendo dall'horror per andare oltre, molto oltre

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mercoledì 26 giugno 2013
martedì 20 marzo 2012
Il mio articolo su "Valhalla Rising" di Nicolas Winding Refn per Nocturno.it
pubblicato su Nocturno.it:
Valhalla Rising (2009)
Valhalla Rising: il film stesso si è innalzato, “rising”, silente e potentissimo, al di sopra della standardizzazione di molto cinema odierno, diventando controverso oggetto di culto per mezzo del quale Nicolas Winding Refn, cineasta danese classe 1970, è emerso dalla nicchia di autore per pochi (aveva già sette pellicole al suo attivo, quasi tutte di livello altissimo), assurgendo a figura di riferimento per un pubblico più ampio. L’ opera, così come il suo autore, non riconosce mezze misure, la si abbraccia o la si respinge, vero scossone sismico in un panorama asfittico. Il film ha impresso un marchio a fuoco giocando sulla sottrazione visiva, in tempi in cui la sovrabbondanza deborda dagli schermi, scarnificando il superfluo per lasciare l’ osso del puro significato, così come avviene nel narrato, nel corso del quale i personaggi si addentrano in un doloroso viaggio di purificazione al centro di loro stessi, rappresentato dal “Cuore di Tenebra” di una landa infera; il riferimento al romanzo di Conrad è solo uno dei sottotesti di quest’ opera splendida e singolare, ambientata nell’ anno 1000, dunque nel cosiddetto “Rinascimento Medievale”.
Eroe epico del film è One Eye, magistralmente interpretato da Madds Mikkelsen, guerriero muto, dotato di eccezionale forza e privo di un occhio. Al suo fianco, il giovanissimo Are, il quale parla in sua vece poiché in grado di udire le parole del suo silenzio. Si imbattono in un gruppo di vichinghi cristiani, e con essi intraprenderanno un viaggio verso la Terra Santa, per poi scoprire, una volta giunti a destinazione, che quelle terre altro non sono che l’ Inferno.
Forte è l’ eco dei viaggi Herzoghiani, destinati a fallire fin dal loro inizio; lo scontro cristianità/paganesimo è da leggere in chiave più ampia, in cui la cieca ostinatezza cristiana si contrappone alla vastità della visione profetica di One Eye, dotato di un solo occhio che è potente mezzo di visione e che lo rende simile al divino: il suo parlare per interposta persona lo trasforma in oracolo, quasi un novello Tiresia, trasfigurando la sua umanità, fino alla completa accettazione del proprio destino.
Onirica, violenta, con dialoghi ridotti all’ essenziale ed uno score elettronico/chitarristico che si eleva in crescendo lungo lo scorrere delle immagini fotografate anch’ esse in sottrazione, talvolta virate in colori feroci, è pellicola che divide poiché parla all’ inconscio, toccando corde nascoste e venendo percepita in modo assolutamente soggettivo.
L’ aura di culto cresciuta attorno al giovane regista si è definitivamente estesa col successivo Drive e il successo su larga scala non ha deluso i fans degli esordi, poiché non vi è stato un abbassamento qualitativo del suo cinema né tantomeno uno svendersi: semplicemente, è cambiato dal punto di vista stilistico, evolvendosi nel corso degli anni.
Ben vengano dunque, Nicolas Winding Refn ed il suo cinema poiché posseggono una dote rara: quella di spiazzarci, sempre e comunque.
Chiara Pani
(araknex@email.it)
Valhalla Rising
Danimarca/Uk -2009
Regia: Nicolas Winding Refn


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