domenica 13 maggio 2012

Intervista a Marco Malattia - Vans>La>Furka Videomalattie




Signore e Signori, oggi Araknex's Film Critic Vault vuole introdurvi in un mondo inedito, sinistramente affascinante, un giretto negli Inferi di un artista estremo, coraggioso, che nella sua Arte mescola musica, pornografia, esoterismo, il Lato Oscuro di tutto quell' arte contemporanea solo fintamente scioccante che continuano a propinarci.

Marco Malattiae il suo progetto Vans>La>Furka Videomalattie:


(Avviso: Il Blog di Marco ha contenuti sessualmente espliciti che possono risultare disturbanti in quanto estremi)




Molto più che semplici shock visivi, un vero urlo di guerra contro un' Arte sempre più uniformata, limata e disciplinata.

Ecco la nostra conversazione, che mi auguro vi sarà utile a conoscere meglio un artista che possiede un grande punto di forza: non teme. Nulla

Buona lettura.

( Pagina Facebook: http://www.facebook.com/pages/VansLaFurka-Videomalattie/133498220043170 )










- Cominciamo dal tuo manifesto:

"Vans>La>Furka Videomalattie studia/elabora/espone visualità   pornografica apto-convulsa.
Un lavoro che resiste ad ogni qualsivoglia forma di determinismo e che abbraccia un linguaggio freddo, teologico e caustico che attraverso corpi, oggetti, squarci nudi di realtà, nulla, errori e nuove prospettive testimonia l'interazione di niente.
Fotografia, video, elaborazioni analogiche o digitali, installazioni, qui si diffonde un non messaggio di totale affrancamento dei concetti di "arte", "tecnica" e "stile"

Vans>La>Furka Videomalattie è un contenitore per i lavori di Marco Malattia, le coordinate si vengono a trovare tra corpi, macchine, oggetti obsoleti, sesso, meccaniche, morte e automatismi, il tutto è interconnesso, mediatizzato e frammentato, distorto da innumerevoli chiavi di lettura, pornografia, nature morte e oggetti vivi, costruttivismo, surrealismo in contrapposizione ad un iperrealismo esasperato, illogicità, contraddizionismo estetico e concettuale, incomunicabilità e amore per l'illogico e l'improbabile."

- Per chi non conoscesse il tuo lavoro, spiega la tua presentazione, in apertura della nostra conversazione. In parole povere, manifesta il tuo manifesto, in pratica.

+) Il manifesto è nato per descrivere le intenzioni ed i propositi che mi prefissai al momento di creare V>L>F. Tutto è in realtà discretamente semplice da spiegare. Il mio lavoro con V>L>F è talmente trasversale e poco inquadrabile che qualsiasi etichetta veste stretta. Non si tratta di pornografia in senso letterale, sebbene siano sempre presente elementi di rappresentazione sessuale più o meno esplicita; videoarte è allo stesso modo riduttivo, ci sono elementi delle più disparate correnti estetiche/artistiche e, sebbene possa sembrare un lavoro istintivo e a tratti visionario, tutto è pesantemente pensato e ragionato. Allo stesso tempo, la presenza di tanti elementi concettuali-estetici riduce l'essenza di V>L>F al nulla, in quanto elude il concetto di descrizione e di sintesi. V>L>F è, al minimo comune denominatore, quello che mi passa per la testa.

- Gli elementi base della tua arte: cinema, musica, pornografia, occultismo. In che modo essi si miscelano per dare forma al Progetto Vans>La>Furka Videomalattie? Com’è nata questa particolare alchimia?

+) Tutto quello che incontra il mio apprezzamento è convogliato e metabolizzato in V>L>F, al punto che questo progetto ha assorbito tutti gli altri ai quali mi sia mai dedicato. L'unica altra mia iniziativa che tiene testa a V>L>F è Bolesnie Photomancy, che considero la pura antitesi di V>L>F. In Bolesnie non c'è presenza di corpi umani o di interazioni, non è un discorso sincretico. Bolesnie Photomancy è fotografia pura. Fare musica al giorno d'oggi è semplicemente obsoleto; la pornografia è morta da quando è stata legittimata da leggi di mercato. 'Occultismo' è un termine un pò troppo generico, diciamo che io mi interesso principalmente di gnosticismo in tutte le sue forme.
Tutti questi elementi sono dosati di volta in volta a seconda delle esigenze. C'è il gusto per la videoarte e l'amore per la fotografia, c'è l'attenzione alle colonne sonore, c’è la volontà di riportare alle origine il senso di sovversione che costituiva la base della prima pornografia, ed un certo tipo di simbologie e situazioni proprie delle tradizioni ermetiche/gnostiche occidentali che vengono inserite in  maniera da renderle esteticamente essenziali al contesto. Il risultato di questa miscela è V>L>F.

- Come nasce artisticamente  Marco Malattia? qual' è il percorso che hai seguito fino ad arrivare al progetto che hai ora?

+) Iniziai come musicista ormai 20 anni fà, passai da un esperienza all'altra attraversando vari generi, finchè nel 1998 creai R.U. audiofatture, una label dedicata all'industrial ed ai vari sottogeneri; produssi un centinaio di tapes/cd/vhs che all'epoca riscossero un discreto successo e produssi tanti primi lavori di bands che poi divennero degli esempi del genere, oltre che usare l'etichetta come megafono per i miei lavori. Iniziai a creare tutta una serie di videoclip a supporto dei gruppi che producevo. Dopo qualche anno mi stancai della situazione: l'ambiente musicale industrial è un circolo chiuso e vizioso, sempre i soliti personaggi che producono le stesse cose e che si dicono 'bravo' l’un con l'altro. Una situazione inutile a voler essere gentili. la fase successiva fu iniziare a lavorare a vari cortometraggi surreali/sperimentali, di cui recentemente ho realizzato delle reboot versions...e da lì arrivare ad una realtà come V>L>F fu semplice.

- Il tuo lavoro è articolato principalmente  in due modalità espressive: cominciamo da quella video, per l’ appunto Videomalattie. Come si sviluppa il concetto di “morbo”, presente fin dal nome, e in che modo affronti l’ estremo come forma d’ arte visiva?

+) Il concetto di 'morbo', 'malattia', malessere' è implicito nel corpo che abitiamo. Il corpo è malattia pura, essendone il veicolo.
Questo comporta che quando il corpo interagisce con altri corpi od oggetti il potenziale della malattia, che in stasi rimane un concetto in potenza, si manifesta in tutto il suo splendore.
Dato che con il video lavoro con il movimento, a differenza della fotografia, questo aspetto risalta ed è preponderante.
La malattia è una deviazione dalla situazione di 'normalità', man mano che la malattia prosegue ci si allontana dallo scenario ideale.
Nei miei video tutto è deviato e pervertito. Il sesso non è più un momento di piacere reciproco o di intrattenimento anche solo per chi guarda, ma diventa l'unica interfaccia che i corpi in questione possono usare per esprimere malcontento.
Nessuno dei personaggi coinvolti è mai riconoscibile (a parte me che sono l'unica presenza maschile), questo perchè le suddette deviazioni siano trascese da ogni concetto relativo a personalità, carattere, introspezione.
Tutto viene rapportato al corpo, alle sue funzioni biologiche, alla pura materia. Non esiste altro.
Il video è il mezzo ideale per esprimere tutto questo.

- Passiamo alla seconda modalità espressiva, quella cartacea, ossia la rivista GovNoed: assai apprezzabile, in questa epoca di sterili ebooks e di digitalizzato ad ogni costo. Parlaci di questa scelta, a partire dal nome della rivista, e di come essa si articola.

+) GovNoed Revue nasce dall'esigenza di dare un contesto alla miriade di fotografie che ho accumulato nel corso degli anni.
Sono un grande appassionato di fotografia analogica, e non mi soddisfaceva per nulla il pubblicare le foto sul blog o sui vari siti, avevo bisogno di un supporto tangibile per rendere giustizia al mio lavoro e, semplicemente, me lo sono creato.
GovNoed revue (GovNoed |mangiamerda in russo)è stato pensato già all'origine come una pubblicazione eclettica e imprevedibile. Di numero in numero cambio il formato, l'impaginazione, ed il layout generale non è mai lo stesso, l'unico punto fisso della rivista è il contenuto, ossia 10 fotografie stampate professionalmente su carta Agfa supreme.
La rivista in questo senso perde ogni significato legato al termine, è più un contenitore per le fotografie.
Il discorso del digitalizzato ad ogni costo, che è tanto in voga di questi tempi, mi ha sempre lasciato parecchio indifferente. Usando quasi esclusivamente strumentazione analogica per le mie fotografie mi è sempre sembrato a dir poco riduttivo il digitale come meta ultima. Per quanto sia utile ai fini della diffusione, il digitale è un sistema anti-fotografia per eccellenza.

- Sul tuo blog, che è compendium di tutta la tua opera (http://www.vlfvideo.blogspot.it/) c’è l’ interessante sezione “Proud Actions”,  una summa dei tuoi lavori, e dei dvd contenenti le tue opere di videoarte. Non può non saltare all’ occhio la peculiare scelta di intitolare il tuo più recente dvd come “Liber CXI”; parlaci del ruolo di questo tipo di studi nel tuo esprimerti come artista.

+) Il ruolo è marginale, sicuramente trascurabile. Certo che in vari lavori possono saltare all'occhio simbologie e rimandi a particolari concetti propri di un certo tipo di argomenti. Questo non significa che abbiano un ruolo preponderante nell'insieme di V>L>F. Piu che un influenza o una chiave di lettura direi che è più un'attitudine. Il titolo in questione è palesemente un rimando al ben più celebre 'Liber CXI' di Crowley, il libro della saggezza e della follia.
I contenuti del dvd c'entrano poco o nulla con i contenuti del libro dal quale ho ripreso il titolo. Mi piaceva l'accostamento in quanto il suddetto dvd è strutturato in 13 capitoli, come fosse appunto un libro che racconta la storia dei primi anni di V>L>F. Aggiungo che il numero 111 mi è molto caro per le implicazioni cabalistiche/gnostiche che comporta. Mi sembra adatto come titolo ad un dvd che ha come unico scopo chiudere una fase ed aprirne un'altra.

-La scelta di indossare una maschera da suino: che significato ha, se ne ha uno in particolare?

+) In realtà io indosso parecchie maschere, anche se in effetti quella da maiale è la mia preferita. Il maiale è un animale che, tradizionalmente, ha diversi significati, tutti comunque relativi alla sfera ctonia/inconscia/bestiale dell'esistenza. Già gli egizi sostennero che Seth, sotto le sembianze di un maiale nero, divorasse il sole (la ragione/l'intelletto/il pensiero razionale) ciclicamente. Da quel momento le simbologie relative a questo animale sono andate accumulandosi e perfezionandosi.

- Il tuo rapporto con le modelle e la loro importanza nella tua opera. In particolare, Helga Retard e le sue performance particolarmente estreme.

+) Le mie modelle sono fondamentali per me, senza di loro il mio lavoro non esisterebbe. Di conseguenza il mio rapporto con loro non può che essere eccellente.
Helga Retard è la mia fortuna, sotto vari aspetti: è riuscita a rendere in video e in foto quei contenuti eccessivi che cercavo da tempo con una grazia ed un'innocenza esemplari. I video nei quali appare sono immediatamente riconoscibili sia per forma che per contenuto.
Il suo gusto per l'estremo si sposa a meraviglia con la mia attitudine all'exploitation e sono sicuro che il meglio (o il peggio) deve ancora venire.

- Da un po’ di tempo a questa parte, pare che nel mondo dell’ arte contemporanee, vada molto di moda scioccare, stupire, ma sempre rimanendo nel politicamente corretto, dunque, dando sempre “pugni patinati”. Tu, per contro, fai dell’ arte sinceramente estremista, senza scendere a compromessi. In un paese bigotto e moralista come l’ Italia, le difficoltà che incontri devono essere molte. Parlaci un po’ di questo aspetto.

+) Le difficoltà in realtà sono minime, finchè rimango in attivo nell'economato per me va tutto bene. Se il mio lavoro non viene capito e snobbato, non è certo una mia preoccupazione, l'unico mio pensiero è di fare esattamente quello che voglio. Poi, per quanto riguarda  la mediocrità delle proposte, la colpa non penso sia imputabile agli artisti ma alla bassissima selezione che i moderni metodi di diffusione implicano e alla totale incapicità critica dei vari fruitori.
vedo prosperare musicisti/videomaker/fotografi la cui proposta è lontanissima da una qualsiasi forma di sufficienza, e il loro 'coefficiente' di shock (quando è presente) era già obsoleto anni fà.
ormai l'arte è una ripezione dei soliti stilemi da decenni, e soprattutto nei progetti indipendenti, dove teoricamente si potrebbe osare veramente qualcosa di eccessivo, ci si accontenta delle solite quattro cazzate.
La cosa triste è che all'incapacità di chi propone il proprio lavoro, corrisponde un’incompetenza mostruosa in chi deve giudicare
.Nella musica la situazione è penosa, vedo disadattati che si pensaNo chissà che geni solo perchè registrano i loro ronzii con dei synth. Nella fotografia le cose sono anche peggio: ci si ritrova fotografi perchè si è ricevuto come regalo una fotocamera digitale e si possiede un account su fb.
Per quanto riguarda il discorso ‘Italia’ poi, non lo considero nemmeno. C'è un provincialismo innato, gente veramente inclassificabile con una mentalità da farmi vergognare di essere loro connazionale.


- I canali distributivi, in questo sei completamente indipendente. Parlaci di come distribuisci i tuoi lavori, quindi attraverso quali modalità sono accessibili al pubblico.

+) L'indipendenza a livello distributivo, quanto si tratta un prodotto come il mio, è un'esigenza piuttosto che una scelta.
I prodotti di V>L>F non rientrano in nessuna casella e questo li rende trascurabili ai fini commerciali. Come già dissi in passato, per chi traffica porno i miei prodotti non sono l'ideale, in quanto presentano elementi sperimentali che rovinano gli intenti onanistici del cliente medio. D'altro canto, i contenuti sessuali dei miei lavori disturbano le menti borghesi dei seguaci della videoarte. Il modo più veloce per reperire i miei lavori è utilizzare direttamente i contatti segnalati sul mio blog.
Esistono delle piccole realtà che mi aiutano nella distribuzione; si tratta per lo più di distributori di arte bizzarra di varia tipologia, dalle etichette di musica industrial, alle fumetterie più coraggiose.
Con il prossimo dvd azzarderò un tentativo di distribuzione attraverso videoteche e sexy shop. Vedremo...


- Il 15 Febbraio è uscito il tuo nuovo dvd, il già citato "Liber CXI". Parlaci di questa nuova opera, delle differenze con le precedenti e dell' impatto che stai riscontrando.

+) In realtà questo dvd non si differenzia in nessun modo da tutto quanto e stato realizzato sin'ora nel campo video, in quanto è l'antologia definitiva del primo periodo di V>L>F.
In 2 ore sono riuscito a concentrare il materiale realizzato tra il 2007 ed oggi, più 3 reboot di alcuni cortometraggi che girai tra il 1999 e il 2003. Contiene praticamente tutto, dai director's cut dei dvd precedenti a tutti gli short e i cut che fino ad ora diffusi solo su internet, attraverso i vari canali della pornografia meno ortodossa o della videoarte più estrema.
La scelta di espellere questa summa dei primi anni di vita del progetto è dovuta ad una precisa volontà di reinventarsi, le prossime scene in programma si differenzieranno in maniera evidente da quanto realizzato dalle origini di V>L>F ad oggi, se non a livello concettuale almeno a livello estetico.
Avevo bisogno di una pietra miliare che dividesse il 'prima' dal 'dopo', "Liber CXI" è il modo migliore per rappresentare un nuovo inizio.
Fino ad ora i riscontri sono stati più che positivi, e la distribuzione, sebbene sia ancora del tutto gestita dal sottoscritto si è allargata in ambienti che prima erano solo toccati di striscio.
Diciamo che è un ottimo biglietto da visita per il prossimo DVD, il primo di una V>L>F completamente rinnovata in tutto, dalle performers, all'apparecchiatura tecnica, all'impatto estetico.
La distribuzione come accennato la gestisco io direttamente, il modo più veloce per procurarsi il dvd è usare i contatti che si trovano sul blog.

-Guardiamo avanti: come vede il futuro Marco Malattia?

+) Per attitudine non posso che dire: Male.
La vita è l'entropia della realtà in cui viviamo.
tutto andrà sempre peggio.


Chiara Pani
(araknex@email.it)


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