domenica 2 dicembre 2012

La mia recensione di "What Richard Did" (2012) di Lenny Abrahamson per Point Blank - Torino Film Festival XXX edizione



pubblicata su Point Blank:

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What Richard Did (2012)

 


What Richard Did,diretto dall’irlandese Lenny Abrahamson, che già aveva offerto un’ottima prova col pregevole Adam & Paul (2004), è film apparentemente piccolo ma in realtà di potente efficacia.

Liberamente ispirata al romanzo Bad Day in Blackrock, di Kevin Power, l’opera di Abrahamson brucia lentamente, in un crescendo che è reso quasi impercettibile, per poi giungere ad una deflagrazione non catartica, sapientemente interrotta, ambigua e perturbante.

Richard (intensissima l’interpretazione del giovane Jack Reynor) è un diciottenne privilegiato, il cosiddetto “vincente”, con famiglia benestante alle spalle, giocatore di Rugby e salutista, sorta di leader del suo gruppo di amici, appartenenti a differenti ceti sociali. Il  dislivello tra classi diverse è sottotesto importante della pellicola, poiché il protagonista si fa forte della sua posizione di potere, ostentando generosità verso gli altri, che in realtà è semplicemente un mezzo di auto-affermazione. Il giovane mette gli occhi su Lara (Roisin Murphy), già impegnata con l’amico Conor (Sam Keeley), riuscendo a conquistare il suo obbiettivo, non troppo curante dei sentimenti feriti di chi è stato abbandonato. Conor è più debole, sia caratterialmente che socialmente (non a caso chiama Richard “Super Rich”, con un misto di invidia e sarcasmo), e Richard riafferma così la sua supremazia nel branco.

La continua presenza di Conor attorno alla ragazza, in una non-metabolizzazione dell’abbandono, mostrandosi a lei depresso e non rassegnato alla perdita, è mal digerita da “Super Rich”, e l’ombra della gelosia non tarda a manifestarsi, fino al drammatico evento culminante: nel corso di una festa, Richard aggredisce il rivale in un impeto d’ira, e un calcio in testa si rivela fatale per Conor.

E’ proprio a partire da questo episodio scatenante, momento spartiacque della pellicola, che la narrazione si dipana in modo sempre più profondo, indagando e scavando nella psiche dei personaggi. L’omicidio è un fardello assai pesante per le spalle del giovane, un fulmine che si scatena nella sua esistenza comoda e senza scossoni. Dalla bambagia al minaccioso spettro del carcere, dunque: Richard non può permettere che ciò accada, alla sua età e con una promettente carriera sportiva davanti a sè. “E’ stato un incidente”, frase che ripete come un tormentone a se stesso e al suo clan di amici, ben conscio che un calcio sul cranio di una persona già al tappeto non può essere ovviamente accidentale.

Senso di colpa e omertà, in quanto i pochi che sanno tacciono, seppur combattuti, pressati da una sorta di “dovere morale” verso l’amico ma non dimentichi del fatto che anche Conor era uno di loro. Richard tenta di alleggerirsi da un peso troppo gravoso confessando l’accaduto a Lara, che gli consiglia di costituirsi, e al padre (Lars Mikkelsen, fratello del più celebre Mads), il quale non si capacita dell’accaduto e preme affinchè il fatto resti insabbiato, scheletro nell’armadio che si cela dietro il paravento di una perfetta famiglia borghese. La Morte, dunque, sminuita della sua gravità e vista come un ingombro molesto e pericoloso in un’esistenza senza crepe; il dramma personale di Richard si sviluppa tra due forze uguali e contrarie, il senso di colpa e  la necessità di insabbiare ciò che ha commesso.
Abrahamson realizza un’opera incentrata interamente sui personaggi e sulle loro psicologie, un film interiore nel quale i dilemmi di coscienza e il confine tra “giusto” e “sbagliato” scorrono sullo schermo, in un’analisi lucidissima e a tratti impietosa.

Uno dei pochi difetti di What Richard Did può essere ritrovato in una disparità di ritmo del mostrato: se la prima parte è forse eccessivamente lenta, nel suo indugiare a fondo sulle dinamiche recondite dei personaggi, la seconda tranche di narrato, successiva al fattore scatenante del dramma, tende ad accellerare la risoluzione dei dilemmi dell’anima, senza tuttavia penalizzare quella profondità di sguardo che è caratteristica base del film.

What Richard Did è indagine nella psiche dei propri protagonisti, che riesce a coinvolgere chi guarda permettendogli di immergersi tra le pieghe di un dramma in cui colpa e conflitto morale si scontrano, dietro la patina di apparenze che devono essere salvate ad ogni costo. 

Chiara Pani
(araknex@email.it)

What Richard Did
Irlanda - 2012
Regia: Lenny Abrahamson
  

2 commenti:

  1. tema importante,film che mi incuriosisce assai

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  2. bello, molto. spero che non passi inosservato e che diventi recuperabile almeno in dvd.

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