pubblicata su Nocturno.it
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Educazione Siberiana (2013)
Kolima e Gagarin hanno 10 anni e
crescono seguendo le regole non scritte della loro comunità, in una zona
franca, la Transnistria, nel Sud della Russia. Un codice d’onore criminale
tramandato da Kuzja, anziano capoclan e nonno di Kolima, un’etica particolare,
sovversiva e rigida al tempo stesso. A dieci anni di distanza i due ragazzi si
ritroveranno ad affrontare non soltanto un mondo che è completamente cambiato, ma,
in primo luogo, il loro stesso mutamento.
Poco o
nulla si sapeva della Transnistria, piccolo stato anarchico non riconosciuto
della Siberia, prima dell’uscita del romanzo d’esordio di Nicolai Lilin, Educazione Siberiana (Einaudi, 2009),
scritto parzialmente autobiografico che racconta di questa zona franca e della
comunità che lo abita, gli Urka, figli di una tradizione in cui il codice
d’onore criminale è l’unica legge riconosciuta. Un narrato vicino alla forma
del diario personale, dunque non facile da trasporre in immagini: la casa
produttrice Cattleya propone l’idea a Gabriele Salvatores, che accetta la sfida
di un progetto arduo, col medesimo coraggio con cui affrontò Nirvana ormai sedici anni orsono,
com’egli stesso confida nella lunga intervista pubblicata su Nocturno di Febbraio. E Salvatores,
vince: il suo Educazione Siberiana è film di ampio respiro e dal sapore
epico, segno visibile di un cambiamento, e proprio le trasformazioni ne sono
tematiche centrali, sullo sfondo di una Russia osservata nell’arco del destabilizzante
decennio tra gli ’80 e i ’90. Vecchio e nuovo si fondono, in un’opera che
guarda al passato, al Sergio Leone di C’era
Una Volta In America e al grande cinema sovietico, ma che al tempo stesso
non cela l’entusiasmo dell’imboccare il sentiero inesplorato di questo romanzo
di formazione nel quale il nonno Kuzja (grandissimo John Malkovich) si fa
portavoce di un “codice morale” che è sì criminoso, ma per certi versi
condivisibile (“rispetterai tutte le
creature viventi eccetto la
polizia, i banchieri e gli usurai”). Nonostante qualche ingenuità di troppo
nella rappresentazione poetica del “criminale onesto”, il plot riesce a
mantenere una linea rigorosa: la
sceneggiatura, firmata dal combo Stefano Rulli e Sandro Petraglia insieme allo
stesso Salvatores, tiene fede allo scritto di Lilin scegliendo una forma più
dinamica nell’alternare la messa in scena tra il passato e un quasi-presente;
il rapporto tra i due amici è analizzato con occhio partecipe, in special modo
dopo l’ingresso della giovane Xenya (notevole Eleanor Tomlinson), malata
mentale per il resto del mondo, “voluta da Dio” per una cultura in cui il sacro
è base portante. L’importanza del tatuaggio come voce narrante della storia di
un uomo, caratteristica già osservata ne La
Promessa Dell’Assassino di
Cronenberg, è incarnata dalla figura imponente e sciamanica di Ink, al quale dà
volto e corpo un superbo Peter Stormare, artista/stregone di un fondamentale
rituale di passaggio.
Da
sottolineare le musiche di Mauro Pagani, che mescolano sapientemente la
tradizione russa con i tempi moderni, e la splendida fotografia, come sempre ad
opera di Italo Petriccione, che si fa calda e avvolgente nei ricordi
d’infanzia, per diventare nitida e spietata nel rappresentare il vissuto più
vicino.
Educazione Siberiana è sfida portata a termine con successo,
una sorta di rituale iniziatico filmico che apre la strada a un nuovo percorso
nella carriera di un regista il quale, ancora una volta, si fa voce fuori dal
coro nel panorama troppo spesso allineato del cinema di casa nostra.
Chiara Pani
(araknex@email.it)
Educazione Siberiana
Italia - 2013
Regia: Gabriele Salvatores
Data di uscita in sala: 28 Febbraio 2013
Bene Salvatores è tornato alla grande!
RispondiEliminaUn unica perplessità: ma la Transnistria geograficamente più che in Siberia non è tra Moldova ( tecnicamente è una parte secessionista e riconosciuta solo dalla Russia del territorio moldavo in cui l'etnia russa è maggioritaria) e Ucraina?
si, geograficamente è tra Moldova e Ucraina, dichiaratosi unilateralmente indipendete dalla Moldova nel 1991, ma per esigenze sintattiche (la frase sarebbe risultata troppo lunga, con tutta la spiegazione), ho inserito Siberia, anche perchè gli Urka sono siberiani e Lilin stesso si autodefinisce tale. Insomma, mi sono presa una licenza "geografica" :D grazie mille per il complimento, a dire il vero è un film che avrei rivisto per poterne scrivere con più attenzione, ma non ne ho avuto modo.
EliminaPer il resto ottimo post, as usual . ;)
RispondiEliminasalvatores è regista che al di là dell'effettiva riuscita dei suoi film tenta sempre strade nuove. Anche quando gira commedie o film più italiani eh ! ^_^
RispondiEliminaesatto, ergo lode al coraggio :)
EliminaChiara appena puoi passa da me che hai vinto un bel Premio eh ! ^_^
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