Con molto ritardo rispetto al suo inizio, che ha avuto luogo ad Halloween con la mia recensione di [REC]³ Génesis, colgo l'occasione per annunciare, con orgoglio, la mia nuova collaborazione con Point Blank
Per Point Blank dico la mia su The Liability, debole pellicola di Craig Viveiros, in concorso al TFF XXX edizione.
http://www.pointblank.it/?p=27246
The Liability (2012)
The
Liability, pellicola targata Uk e firmata da Craig Viveiros,
già presente al Torino Film Festival lo scorso anno col deludente Ghosted, è il terzo lungometraggio del
regista britannico. Film che, sulla carta, pareva promettere bene: in primis,
per la presenza nel cast di due giganti come Peter Mullan e Tim Roth, e per un
canovaccio narrativo apparentemente intrigante.
Il diciannovenne Adam
(un convincente Jack O’Connell), ha una madre bella e procace e un ricco
patrigno, Peter (Peter Mullan) invischiato (a dir poco) con la malavita. Dopo
aver distrutto l’auto dell’uomo, si vede assegnare come punizione l’incarico di
autista per conto di Roy (Tim Roth), un killer in procinto di uscire dal giro.
Non tutto fila liscio come dovrebbe per il maldestro Adam, che non ha la stoffa
del malavitoso, e l’incontro con una ragazza che ha dei conti in sospeso con i
loschi traffici di Peter (una Talulah Riley troppo bamboleggiante per risultare
credibile) complicherà ulteriormente la situazione.
L' opera si rivela
deludente su più fronti: Mullan (la cui presenza sullo schermo è dosata col
contagocce) e Roth recitano senza troppa convinzione, interpretando uno
stereotipo di loro stessi, per quanto il personaggio di Mullan, nel finale,
riesca a regalare uno dei momenti migliori del film, e la presenza di Roth sia
sempre un cinefilo piacere. Due giganti usati come specchietto per le allodole,
che non bastano a salvare un prodotto sostanzialmente inconsistente e
senz’anima, l’ennesima pellicola di cui si poteva tranquillamente fare a meno.
Viveiros è ambizioso
nel tentativo di mescolare generi diversi (gangster movie, dramma e commedia), ma
il risultato è soltanto un’incertezza di registri scarsamente convincenti. Il
lato comedy si regge su gag risapute e situazioni trite, i momenti drammatici
scadono in un buonismo nauseante ed il coté noir, l’unico su cui sarebbe stato
lecito puntare qualcosa, non è altro che l’ennesima, scialba fotocopia degli
innumerevoli gangster movie britannici alla moda passati sugli schermi
nell’ultimo decennio. Si assiste così a una fiera del già visto, un insieme fragile
e fatuo, che parte da uno spunto potenzialmente efficace, sprecato
nell’imboccare la strada più facile e superficiale.
L’incipit è buono, con
una scena di omicidio sulle note di Una Rotonda Sul Mare di Fred Bongusto,
indubbiamente derivativo ma convincente; la premessa/promessa viene ben presto
smentita da una sfilata di luoghi comuni e situazioni improbabili, in un film
privo di nerbo e di una cifra stilistica caratterizzante.
The
Liability è
risultato, tuttavia, assai gradito a una fetta di pubblico del Torino Film
Festival, in una prima proiezione astutamente collocata di sabato sera: ciò è
sintomatico della natura esclusivamente commerciale della pellicola, adatta ad
una distribuzione in sala ad uso e consumo di palati non troppo fini, ma che risulta fuori luogo in un Festival le cui
selezioni non necessitano di strizzare l’occhio al botteghino.
L’opera di Viveiros,
dunque, si preannuncia come un potenziale successo al box office, ma non
possiede la robustezza necessaria per poter essere considerata pregevole: un
film vuoto, che non lascia assolutamente nulla e che si dimentica con la
facilità propria dei tipici prodotti mordi e fuggi.
Chiara Pani
(araknex@email.it)
The Liability
Uk - 2012
Regia: Craig Viveiros