Signore e Signori, oggi Araknex's Film Critic Vault vuole introdurvi in un mondo inedito, sinistramente affascinante, un giretto negli Inferi di un artista estremo, coraggioso, che nella sua Arte mescola musica, pornografia, esoterismo, il Lato Oscuro di tutto quell' arte contemporanea solo fintamente scioccante che continuano a propinarci.
Marco Malattia, e il suo progetto Vans>La>Furka Videomalattie:
(Avviso: Il Blog di Marco ha contenuti sessualmente espliciti che possono risultare disturbanti in quanto estremi)
Molto più che semplici shock visivi, un vero urlo di guerra contro un' Arte sempre più uniformata, limata e disciplinata.
Ecco la nostra conversazione, che mi auguro vi sarà utile a conoscere meglio un artista che possiede un grande punto di forza: non teme. Nulla.
Buona lettura.
( Pagina Facebook: http://www.facebook.com/pages/VansLaFurka-Videomalattie/133498220043170 )
- Cominciamo dal tuo manifesto:
"Vans>La>Furka Videomalattie studia/elabora/espone
visualità pornografica apto-convulsa.
Un lavoro che resiste ad ogni qualsivoglia forma di
determinismo e che abbraccia un linguaggio freddo, teologico e caustico che
attraverso corpi, oggetti, squarci nudi di realtà, nulla, errori e nuove
prospettive testimonia l'interazione di niente.
Fotografia, video, elaborazioni analogiche o digitali,
installazioni, qui si diffonde un non messaggio di totale affrancamento dei
concetti di "arte", "tecnica" e "stile"
Vans>La>Furka Videomalattie è un contenitore per i
lavori di Marco Malattia, le coordinate si vengono a trovare tra corpi,
macchine, oggetti obsoleti, sesso, meccaniche, morte e automatismi, il tutto è
interconnesso, mediatizzato e frammentato, distorto da innumerevoli chiavi di
lettura, pornografia, nature morte e oggetti vivi, costruttivismo, surrealismo
in contrapposizione ad un iperrealismo esasperato, illogicità,
contraddizionismo estetico e concettuale, incomunicabilità e amore per
l'illogico e l'improbabile."
- Per chi non conoscesse il tuo lavoro, spiega la tua
presentazione, in apertura della nostra conversazione. In parole povere,
manifesta il tuo manifesto, in pratica.
+) Il manifesto è nato per descrivere le intenzioni ed i
propositi che mi prefissai al momento di creare V>L>F. Tutto è in realtà
discretamente semplice da spiegare. Il mio lavoro con V>L>F è talmente
trasversale e poco inquadrabile che qualsiasi etichetta veste stretta. Non si
tratta di pornografia in senso letterale, sebbene siano sempre presente
elementi di rappresentazione sessuale più o meno esplicita; videoarte è allo
stesso modo riduttivo, ci sono elementi delle più disparate correnti
estetiche/artistiche e, sebbene possa sembrare un lavoro istintivo e a tratti
visionario, tutto è pesantemente pensato e ragionato. Allo stesso tempo, la
presenza di tanti elementi concettuali-estetici riduce l'essenza di V>L>F
al nulla, in quanto elude il concetto di descrizione e di sintesi. V>L>F è,
al minimo comune denominatore, quello che mi passa per la testa.
- Gli elementi base della tua arte: cinema, musica,
pornografia, occultismo. In che modo essi si miscelano per dare forma al
Progetto Vans>La>Furka Videomalattie? Com’è nata questa particolare alchimia?
+) Tutto quello che incontra il mio apprezzamento è
convogliato e metabolizzato in V>L>F, al punto che questo progetto ha
assorbito tutti gli altri ai quali mi sia mai dedicato. L'unica altra mia
iniziativa che tiene testa a V>L>F è Bolesnie Photomancy, che considero
la pura antitesi di V>L>F. In Bolesnie non c'è presenza di corpi umani o
di interazioni, non è un discorso sincretico. Bolesnie Photomancy è fotografia
pura. Fare musica al giorno d'oggi è semplicemente obsoleto; la pornografia è
morta da quando è stata legittimata da leggi di mercato. 'Occultismo' è un
termine un pò troppo generico, diciamo che io mi interesso principalmente di
gnosticismo in tutte le sue forme.
Tutti questi elementi sono dosati di volta in volta a
seconda delle esigenze. C'è il gusto per la videoarte e l'amore per la
fotografia, c'è l'attenzione alle colonne sonore, c’è la volontà di riportare
alle origine il senso di sovversione che costituiva la base della prima
pornografia, ed un certo tipo di simbologie e situazioni proprie delle
tradizioni ermetiche/gnostiche occidentali che vengono inserite in maniera da renderle esteticamente essenziali
al contesto. Il risultato di questa miscela è V>L>F.
- Come nasce artisticamente
Marco Malattia? qual' è il percorso che hai seguito fino ad arrivare al
progetto che hai ora?
+) Iniziai come musicista ormai 20 anni fà, passai da un
esperienza all'altra attraversando vari generi, finchè nel 1998 creai R.U.
audiofatture, una label dedicata all'industrial ed ai vari sottogeneri;
produssi un centinaio di tapes/cd/vhs che all'epoca riscossero un discreto
successo e produssi tanti primi lavori di bands che poi divennero degli esempi
del genere, oltre che usare l'etichetta come megafono per i miei lavori.
Iniziai a creare tutta una serie di videoclip a supporto dei gruppi che
producevo. Dopo qualche anno mi stancai della situazione: l'ambiente musicale
industrial è un circolo chiuso e vizioso, sempre i soliti personaggi che
producono le stesse cose e che si dicono 'bravo' l’un con l'altro. Una
situazione inutile a voler essere gentili. la fase successiva fu iniziare a
lavorare a vari cortometraggi surreali/sperimentali, di cui recentemente ho
realizzato delle reboot versions...e da lì arrivare ad una realtà come
V>L>F fu semplice.
- Il tuo lavoro è articolato principalmente in due modalità espressive: cominciamo da
quella video, per l’ appunto
Videomalattie. Come si sviluppa il concetto di “morbo”, presente fin dal nome,
e in che modo affronti l’ estremo come forma d’ arte visiva?
+) Il concetto di 'morbo', 'malattia', malessere' è implicito
nel corpo che abitiamo. Il corpo è malattia pura, essendone il veicolo.
Questo comporta che quando il corpo interagisce con altri
corpi od oggetti il potenziale della malattia, che in stasi rimane un concetto
in potenza, si manifesta in tutto il suo splendore.
Dato che con il video lavoro con il movimento, a differenza
della fotografia, questo aspetto risalta ed è preponderante.
La malattia è una deviazione dalla situazione di
'normalità', man mano che la malattia prosegue ci si allontana dallo scenario
ideale.
Nei miei video tutto è deviato e pervertito. Il sesso non è
più un momento di piacere reciproco o di intrattenimento anche solo per chi
guarda, ma diventa l'unica interfaccia che i corpi in questione possono usare
per esprimere malcontento.
Nessuno dei personaggi coinvolti è mai riconoscibile (a
parte me che sono l'unica presenza maschile), questo perchè le suddette
deviazioni siano trascese da ogni concetto relativo a personalità, carattere,
introspezione.
Tutto viene rapportato al corpo, alle sue funzioni
biologiche, alla pura materia. Non esiste altro.
Il video è il mezzo ideale per esprimere tutto questo.
- Passiamo alla
seconda modalità espressiva, quella cartacea, ossia la rivista GovNoed: assai
apprezzabile, in questa epoca di sterili ebooks e di digitalizzato ad ogni
costo. Parlaci di questa scelta, a partire dal nome della rivista, e di come
essa si articola.
+) GovNoed Revue nasce dall'esigenza di dare un contesto alla
miriade di fotografie che ho accumulato nel corso degli anni.
Sono un grande appassionato di fotografia analogica, e non
mi soddisfaceva per nulla il pubblicare le foto sul blog o sui vari siti, avevo
bisogno di un supporto tangibile per rendere giustizia al mio lavoro e,
semplicemente, me lo sono creato.
GovNoed revue (GovNoed |mangiamerda in russo)è stato pensato
già all'origine come una pubblicazione eclettica e imprevedibile. Di numero in
numero cambio il formato, l'impaginazione, ed il layout generale non è mai lo
stesso, l'unico punto fisso della rivista è il contenuto, ossia 10 fotografie
stampate professionalmente su carta Agfa supreme.
La rivista in questo senso perde ogni significato legato al
termine, è più un contenitore per le fotografie.
Il discorso del digitalizzato ad ogni costo, che è tanto in
voga di questi tempi, mi ha sempre lasciato parecchio indifferente. Usando
quasi esclusivamente strumentazione analogica per le mie fotografie mi è sempre
sembrato a dir poco riduttivo il digitale come meta ultima. Per quanto sia
utile ai fini della diffusione, il digitale è un sistema anti-fotografia per
eccellenza.
- Sul tuo blog, che è compendium di tutta la tua opera (http://www.vlfvideo.blogspot.it/) c’è l’ interessante sezione “Proud Actions”, una summa dei tuoi lavori, e dei dvd
contenenti le tue opere di videoarte. Non può non saltare all’ occhio la
peculiare scelta di intitolare il tuo più recente dvd come “Liber CXI”; parlaci del ruolo di
questo tipo di studi nel tuo esprimerti come artista.
+) Il ruolo è marginale, sicuramente trascurabile. Certo che
in vari lavori possono saltare all'occhio simbologie e rimandi a particolari
concetti propri di un certo tipo di argomenti. Questo non significa che abbiano
un ruolo preponderante nell'insieme di V>L>F. Piu che un influenza o una
chiave di lettura direi che è più un'attitudine. Il titolo in questione è
palesemente un rimando al ben più celebre 'Liber CXI' di Crowley, il libro
della saggezza e della follia.
I contenuti del dvd c'entrano poco o nulla con i contenuti
del libro dal quale ho ripreso il titolo. Mi piaceva l'accostamento in quanto
il suddetto dvd è strutturato in 13 capitoli, come fosse appunto un libro che
racconta la storia dei primi anni di V>L>F. Aggiungo che il numero 111 mi
è molto caro per le implicazioni cabalistiche/gnostiche che comporta. Mi sembra
adatto come titolo ad un dvd che ha come unico scopo chiudere una fase ed
aprirne un'altra.
-La scelta di indossare una maschera da suino: che
significato ha, se ne ha uno in particolare?
+) In realtà io indosso parecchie maschere, anche se in
effetti quella da maiale è la mia preferita. Il maiale è un animale che,
tradizionalmente, ha diversi significati, tutti comunque relativi alla sfera
ctonia/inconscia/bestiale dell'esistenza. Già gli egizi sostennero che Seth,
sotto le sembianze di un maiale nero, divorasse il sole (la
ragione/l'intelletto/il pensiero razionale) ciclicamente. Da quel momento le
simbologie relative a questo animale sono andate accumulandosi e
perfezionandosi.
- Il tuo rapporto con le modelle e la loro importanza nella
tua opera. In particolare, Helga Retard e le sue performance particolarmente
estreme.
+) Le mie modelle sono fondamentali per me, senza di loro il
mio lavoro non esisterebbe. Di conseguenza il mio rapporto con loro non può che
essere eccellente.
Helga Retard è la mia fortuna, sotto vari aspetti: è
riuscita a rendere in video e in foto quei contenuti eccessivi che cercavo da
tempo con una grazia ed un'innocenza esemplari. I video nei quali appare sono
immediatamente riconoscibili sia per forma che per contenuto.
Il suo gusto per l'estremo si sposa a meraviglia con la mia
attitudine all'exploitation e sono sicuro che il meglio (o il peggio) deve
ancora venire.
- Da un po’ di tempo a questa parte, pare che nel mondo dell’
arte contemporanee, vada molto di moda scioccare, stupire, ma sempre rimanendo
nel politicamente corretto, dunque, dando sempre “pugni patinati”. Tu, per
contro, fai dell’ arte sinceramente estremista, senza scendere a compromessi.
In un paese bigotto e moralista come l’ Italia, le difficoltà che incontri
devono essere molte. Parlaci un po’ di questo aspetto.
+) Le difficoltà in realtà sono minime, finchè rimango in
attivo nell'economato per me va tutto bene. Se il mio lavoro non viene capito e
snobbato, non è certo una mia preoccupazione, l'unico mio pensiero è di fare
esattamente quello che voglio. Poi, per quanto riguarda la mediocrità delle proposte, la colpa non
penso sia imputabile agli artisti ma alla bassissima selezione che i moderni
metodi di diffusione implicano e alla totale incapicità critica dei vari
fruitori.
vedo prosperare musicisti/videomaker/fotografi la cui
proposta è lontanissima da una qualsiasi forma di sufficienza, e il loro
'coefficiente' di shock (quando è presente) era già obsoleto anni fà.
ormai l'arte è una ripezione dei soliti stilemi da decenni,
e soprattutto nei progetti indipendenti, dove teoricamente si potrebbe osare
veramente qualcosa di eccessivo, ci si accontenta delle solite quattro cazzate.
La cosa triste è che all'incapacità di chi propone il
proprio lavoro, corrisponde un’incompetenza mostruosa in chi deve giudicare
.Nella musica la situazione è penosa, vedo disadattati che
si pensaNo chissà che geni solo perchè registrano i loro ronzii con dei synth.
Nella fotografia le cose sono anche peggio: ci si ritrova fotografi perchè si è
ricevuto come regalo una fotocamera digitale e si possiede un account su fb.
Per quanto riguarda il discorso ‘Italia’ poi, non lo
considero nemmeno. C'è un provincialismo innato, gente veramente
inclassificabile con una mentalità da farmi vergognare di essere loro
connazionale.
- I canali distributivi, in questo sei completamente
indipendente. Parlaci di come distribuisci i tuoi lavori, quindi attraverso
quali modalità sono accessibili al pubblico.
+) L'indipendenza a livello distributivo, quanto si tratta
un prodotto come il mio, è un'esigenza piuttosto che una scelta.
I prodotti di V>L>F non rientrano in nessuna casella e
questo li rende trascurabili ai fini commerciali. Come già dissi in passato,
per chi traffica porno i miei prodotti non sono l'ideale, in quanto presentano
elementi sperimentali che rovinano gli intenti onanistici del cliente medio.
D'altro canto, i contenuti sessuali dei miei lavori disturbano le menti
borghesi dei seguaci della videoarte. Il modo più veloce per reperire i miei
lavori è utilizzare direttamente i contatti segnalati sul mio blog.
Esistono delle piccole realtà che mi aiutano nella
distribuzione; si tratta per lo più di distributori di arte bizzarra di varia
tipologia, dalle etichette di musica industrial, alle fumetterie più
coraggiose.
Con il prossimo dvd azzarderò un tentativo di distribuzione
attraverso videoteche e sexy shop. Vedremo...
- Il 15 Febbraio è uscito il tuo nuovo dvd, il già citato "Liber CXI". Parlaci di questa nuova
opera, delle differenze con le precedenti e dell' impatto che stai
riscontrando.
+) In realtà questo dvd non si differenzia in nessun modo da
tutto quanto e stato realizzato sin'ora nel campo video, in quanto è
l'antologia definitiva del primo periodo di V>L>F.
In 2 ore sono riuscito a concentrare il materiale realizzato tra il 2007 ed
oggi, più 3 reboot di alcuni cortometraggi che girai tra il 1999 e il 2003.
Contiene praticamente tutto, dai director's cut dei dvd precedenti a tutti gli
short e i cut che fino ad ora diffusi solo su internet, attraverso i vari
canali della pornografia meno ortodossa o della videoarte più estrema.
La scelta di espellere questa summa dei primi anni di vita del progetto è
dovuta ad una precisa volontà di reinventarsi, le prossime scene in programma
si differenzieranno in maniera evidente da quanto realizzato dalle origini di
V>L>F ad oggi, se non a livello concettuale almeno a livello estetico.
Avevo bisogno di una pietra miliare che dividesse il 'prima' dal 'dopo',
"Liber CXI" è il modo migliore per rappresentare un nuovo inizio.
Fino ad ora i riscontri sono stati più che positivi, e la distribuzione,
sebbene sia ancora del tutto gestita dal sottoscritto si è allargata in
ambienti che prima erano solo toccati di striscio.
Diciamo che è un ottimo biglietto da visita per il prossimo DVD, il primo di
una V>L>F completamente rinnovata in tutto, dalle performers,
all'apparecchiatura tecnica, all'impatto estetico.
La distribuzione come accennato la gestisco io direttamente, il modo più veloce
per procurarsi il dvd è usare i contatti che si trovano sul blog.
-Guardiamo avanti: come vede il futuro Marco Malattia?
+) Per attitudine non posso che dire: Male.
La vita è l'entropia della realtà in cui viviamo.
tutto andrà sempre peggio.
Chiara Pani
(araknex@email.it)